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A 50 anni dalla promulgazione di Sacrosanctum Concilium, la Costituzione del Vaticano II sulla liturgia, le Pie Discepole del Divin Maestro, in collaborazione con l’Ufficio liturgico diocesano propongono tre incontri di approfondimento e confronto per valorizzare l'eredità del Vaticano II e per attuare nelle nostre comunità quei principi proposti perché la celebrazione liturgica diventi sempre più fonte di vita per ogni credente.

Si tratta di una opportunità per continuare la formazione che tenga conto delle delle sfide di oggi:

- dalla riforma liturgica alla liturgia fonte di vita,

- dal “che cosa” celebrare al “come” celebrare,

- da una partecipazione solo “consapevole” (intellettualismo) a una partecipazione “piena, fruttuosa, pia”.

Sono incontri rivolti a tutto il popolo di Dio e in particolare  ai presbiteri, ministranti, operatori pastorali ecc.

1° incontro

Mercoledì 30 ottobre, presso la sede dell’Apostolato liturgico di Bari, si è realizzato il primo incontro dal tema:

Dalla riforma liturgica alla liturgia “forma” di vita cristiana.

Il tema è stato approfondito da don Mimmo Falco, vicario episcopale per la Liturgia. Il filo rosso della relazione, che ha tenuto i partecipanti interessati e coinvolti, è stato: formati dalla liturgia per essere trasformati nella vita.

Il relatore, alla luce della  “preghiera di benedizione sulle offerte” della Celebrazione eucaristica, ha evidenziato  gli  atteggiamenti  esistenziali della lode, della memoria e della petizione  concludendo che “il fedele è invitato a capire il cosa sta celebrando attraverso il come celebra perché quanto celebra diventi uno stile di vita”.

 

2° incontro

L'incontro
I relatori
I relatori
I partecipanti
I partecipanti

Mercoledì 6 novembre si è tenuto sempre nella sede del Centro di Apostolato liturgico il secondo incontro di approfondimento, programmato per il 50° della Costituzione conciliare sulla liturgia. Dal che cosa celebrare al come celebrare.

Il tema infatti trattato da Don Mario Castellano, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano: Ars Celebrandi e ministerialità.

Il relatore si è soffermato sul perché di un’arte del celebrare ritrovando i fondamenti in una visione di liturgia che esprime una visione di Chiesa. Il Concilio Vaticano II ha segnato, nella continuità, una svolta ritornando alle fonti bibliche liturgiche e patristiche: da una Chiesa societas a una Chiesa mistero di comunione, “Corpo di Cristo” e quindi tutta ministeriale.

La Liturgia che esprime la genuina natura della Chiesa (SC 2),  richiede uno stile celebrativo che coinvolga tutti, ognuno per la propria parte e coinvolga tutta la persona: interiorità ed esteriorità, cuore e corpo, mente e sensi, attività e passività.

E’ una prospettiva a cui dare ancora dare attenzione perché la celebrazione del Mistero di Cristo plasmi e trasformi la nostra vita.

3° incontro

Mercoledì 13 novembre si è realizzato il terzo incontro programmato dalle Pie Discepole in collaborazione con l’Ufficio liturgico di Bari in occasione del 50° anniversario della Sacrosanctum Concilium.

L’argomento trattato da don Giuseppe Ruppi, presbitero salesiano,  professore di teologia liturgica è stato: La partecipazione attiva, tema strategico della Sacrosanctum Concilium. Il relatore partendo dalla Costituzione conciliare ai numeri  2 e 7 ha focalizzato il senso della partecipazione liturgica come un “prendere parte” al Mistero della vita divina del Padre per mezzo del Figlio nello Spirito per essere anche noi “deificati”. A 50 anni dal Concilio, si avverte la necessità di passare da una partecipazione che superi l’intellettualismo o l’attivismo a una partecipazione che coinvolga tutta la persona: attiva, fruttuosa, piena, comunitaria, pia.

 

 

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